come nasce

Educare ed addestrare un cane non significa altro che modificare i suoi comportamenti ed averne il controllo.

Se diamo un'occhiata al passato, ci accorgiamo che i principali strumenti usati dall'uomo per avere il controllo dei comportamenti del cane, e di altri animali, sono stati il guinzaglio, il collare e la forza delle sue braccia.

La principale regola nel lavoro è stata per molto tempo "Lo devi fare!" ovvero "Fallo! Altrimenti...". Il risultato di ciò erano cani, solo quelli abbastanza forti da resistere, che lavoravano bene, ma solamente per evitare le punizioni: cani fortemente sottomessi e tutt'altro che collaborativi.

Fortunatamente, l'evoluzione culturale ha reso l'uomo meno rozzo e più propenso ad usare la testa, ed anche in campo cinofilo si è avuto un riscontro in questa direzione.

 

Una diversa visione del rapporto uomo-cane ha portato ad un incremento dei cani da compagnia e ad una conseguente necessità di educare il proprio compagno. Essere duri ed usare la forza con il proprio cagnolino non è piacevole, e per fortuna non tutti accettano di farlo. Nasce così una necessità diffusa di trovare metodi di insegnamento gentili.

Anche in campo cinofilo, così come in quasi tutti gli altri campi, dove l'uomo non può usare la forza, è costretto ad usare il cervello; si comincia così ad impostare il lavoro sui cani basandosi su teorie scientifiche sullo studio del comportamento.

Nasce così, insieme ad altri metodi gentili, il clicker training.

Il risultato di questa innovazione non è semplicemente il raggiungimento dello stesso obiettivo usando un metodo diverso, che comunque non è poco, ma è qualcosa di più: è avere al nostro fianco un cane che sia fortemente motivato a lavorare con noi, che sia collaborativo e parte attiva nel lavoro e che soprattutto sia felice di stare con noi.

gli ingredienti

L'addestramento si è sviluppato principalmente sulla base di criteri empirici e molto spesso istintivi. Ma non sempre ciò che ci suggerisce il nostro intuito o la nostra esperienza ci porta ad ottenere buoni risultati. Quasi tutti siamo riusciti ad insegnare qualcosa al nostro cane, ma i nostri tentativi con un gatto si sono rivelati spesso fallimentari. Non perché quest'ultimo non sia addestrabile, come molti sostengono, ma solo perché il metodo adottato non è efficace. E non è efficace perché prescinde dalla conoscenza dei meccanismi di apprendimento dell'animale. Cerchiamo di insegnare qualcosa senza preoccuparci di trovare una lingua comprensibile per il nostro allievo. Ma se proviamo a dare un'occhiata sugli scaffali della scienza troveremo qualcosa che ci tornerà certamente utile. Troveremo preziose informazioni sull'apprendimento degli animali e su come sia possibile condizionare e controllare efficacemente i comportamenti.

 

Ed è proprio su queste conoscenze scientifiche che appoggiano le fondamenta del clicker training.

 

Fai questo ... altrimenti ... se fai questo ... allora ... Frasi di questo tipo ci sono molto familiari. Gli strumenti più comuni per indurre qualcuno a fare qualcosa sono infatti coercizione e ricatto. Questo è quello che ancora ci suggerisce il nostro istinto. Ma spesso siamo noi ad essere le vittime piuttosto che gli artefici. E quali sono le nostre emozioni in questi frangenti? Facciamo quanto richiesto con passività, ci innervosiamo, quando possiamo cerchiamo di defilarci. Completamente diverso il nostro atteggiamento quando siamo motivati a fare qualcosa, non è vero? Diventiamo partecipi, attivi e ben disposti. Ma da dove nasce la motivazione? Dalle gratificazioni che spesso ricompensano il nostro operato.

 

Il nostro naturale atteggiamento è quello di ignorare quei comportamenti che ci piacciono e reprimere quelli che ci infastidiscono. Quello che invece dovremmo imparare a fare è premiare piuttosto che ignorare e ignorare piuttosto che punire.

 

Il clicker training è infatti un metodo che fa leva esclusivamente sulla motivazione attraverso il rinforzo positivo. Ecco il secondo importante ingrediente: il rinforzo positivo.

 

Finalmente il clicker.

Cos'è e a cosa serve vi sarete domandati? Il clicker è un semplicissima scatoletta di plastica con all'interno una lamella metallica che con la pressione del vostro dito emette un suono breve e caratteristico, tipo click-clack. Ma come potrebbe tornarci utile? Uno degli aspetti più critici nell'addestramento di un animale è la comunicazione. Non potendo contare sulla nostra evoluta comunicazione verbale dobbiamo limitarci ad una forma molto più semplice. Ci accontenteremo di un semplice segnale che "esprima" la nostra approvazione, un segnale per marcare positivamente quel particolare comportamento che è di nostro interesse. 

 

un esempio

Quanti di voi sono riusciti a insegnare al proprio cane ad andare a terra? Molti probabilmente. Quanti riuscirebbero con un gatto? Pochi proverebbero, quasi nessuno riuscirebbe. Perché? Questione di metodo. Con il cane l'approccio potrebbe essere stato approssimativamente questo. Avete dato l'ordine al cane di andare a terra, pronunciando un insignificante (per il cane) parola. Quindi avete indotto il cane ad assumere la posizione. Qualcuno avrà provato piazzando sotto il naso del cane un bocconcino facendoglielo inseguire fino a terra. Altri avranno manipolato il cane, in maniera più o meno gentile, forzando a terra. Fatta assumere quella posizione al cane forse avrete dato un bocconcino, forse una carezza, forse nulla. Non è così che avete fatto? 

 

 

Ora provate con il gatto. Se provate con la tecnica del bocconcino, il gatto guarderà il pezzetto di carne e molto probabilmente cercherà di strapparvelo con i suoi artigli. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, seccato si rivolgerà ad altre e più interessanti attività, tornerà cioè a sonnecchiare sulla sua amata poltrona. Volete provare a forzarlo in quella posizione? Buona fortuna!! Un consiglio: usate dei robusti guanti da giardinaggio!!

 

Il gatto, contrariamente al cane, mette bene in risalto i limiti del nostro metodo. Non cede volentieri al ricatto, non tollera nessuna forma di costrizione. E' però un animale caratterizzato da spiccate capacità di apprendimento. Come mai allora con lui è un fallimento totale? Forse provando in un altro modo?

 

Il gatto assume spontaneamente quella posizione, quindi non è che dobbiamo insegnargli niente di nuovo. Dobbiamo semplicemente fare in modo che la assuma quando glielo chiediamo.

 

Muniamoci di un clicker, di una scorta di apprezzati bocconcini e di un pochino di pazienza. Aspettiamo che il gatto proponga spontaneamente quella posizione. Se conosciamo bene il nostro animale, non faticheremo ad intuire quando succederà e così non sprecheremo molto tempo. Con un preciso click segneremo l'istante in cui l'animale va a terra e quindi immediatamente dopo gli recapiteremo un gustoso bocconcino. Ripetendo un po' di volte questa trafila, avremo la ragionevole sensazione che il gatto abbia capito il meccanismo del gioco e un po' ci stia "usando". Sempre più spesso, quando il nostro sguardo incrocerà quello del gatto, lo vedremo proporre quel comportamento. Certo non è esattamente quello che ci eravamo prefissati di ottenere. Il gatto va a terra, molto spesso, ma non quando vogliamo noi. Non abbiamo il controllo. Scegliamo allora una parola od un gesto che utilizzeremo come richiesta e iniziamo a proporla immediatamente prima che il gatto si acquatti. L'associazione del nostro segnale  sarà inizialmente casuale. Cambiamo ora le regole del gioco evitando di rinforzare il nostro gatto quando offre quel comportamento spontaneamente, cioè in assenza del nostro segnale. Ed ecco con in poco tempo raggiungeremo il nostro obbiettivo: il gatto imparerà ad aspettare il nostro segnale prima di proporre il terra. Gli animali non sprecano energie inutilmente.

 

 

Forse a voi non interessa addestrare un gatto, forse neppure lo avete, mapotete fare le stesse cose con il vostro cane.

 

Quali sono i vantaggi?

  • nessuna coercizione, nessuna manipolazione, nessuna forzatura

  • l'animale ha un ruolo attivo nell'addestramento, deve scoprire cosa vogliamo da lui

  • l'addestramento viene reso estremamente semplice per l'animale articolandolo in più fasi

  • l'utilizzo del clicker rende la comunicazione con l'animale molto più precisa ed efficace

Dimenticavamo ... il clicker training è estremamente divertente!!